Trattamento mini invasivo con scleromousse di vene varicose degli arti inferiori
A cura del Dr. Gaspare Andrea Gerardi
Le varici sono dilatazioni a forma di sacco delle vene che spesso assumono andamento tortuoso. Queste rappresentano una patologia frequente ma ben sopportata dai pazienti che ne sono affetti per cui molti di essi adottano spontaneamente rimedi noti quali il riposo con le gambe sollevate, le calze elastiche e massaggi con opportuni preparati. Gomitoli di vene più o meno evidenti su gambe e cosce, macchie cutanee, aree prive di peli, senso di pesantezza dell’arto attenuato solo dal riposo, edema alle caviglie.
Non si può dire che le varici venose degli arti inferiori non siano fastidiose e non presentino un reale problema nello svolgimento quotidiano degli impegni lavorativi e della vita di relazione di chi ne è afflitto.
Le opzioni tra cui scegliere per la risoluzione medica di tale patologia sono oggi molteplici e di invasività variabile. La scelta della metodica adatta dipende principalmente dallo stadio di insufficienza venosa cronica in cui verte il paziente nel momento della visita medica.
Nelle fasi più precoci in cui non è presente insufficienza di safena e/o di rami collaterali di rilevante entità, è sufficiente la terapia medica con farmaci unita alla modifica dello stile di vita (calo ponderale e rieducazione alimentare) e all’utilizzo di calze elastiche.
Viceversa, in caso di insufficienza venosa i rimedi sopracitati non saranno sufficienti e si dovrà ricorrere ad una terapia chirurgica più o meno invasiva. Se le varici hanno decorso rettilineo o comunque non sono particolarmente compromesse è possibile utilizzare con ottimi risultati le tecnologie laser, la radiofrequenza o la terapia sclerosante con mousse che rappresenta una metodica mini invasiva con immediata ripresa dell’attività lavorativa e della vita di relazione e soprattutto attuabili in ambulatorio con anestesia locale senza dolore ne tagli.
L’arcaico seppur valido intervento chirurgico tradizionale di estirpazione della vena malata (stripping) che richiede un’anestesia spinale e un ricovero di un giorno in ospedale con più lenta ripresa della vita di relazione, si effettua ormai sempre meno frequentemente e solo per quei casi in cui le vene sono particolarmente malate (vene che contengono parti occluse da trombi o di diametro di circa 2 cm).
Da quanto descritto si evince che vi sono indicazioni terapeutiche ben specifiche da attuare a seconda dello stadio evolutivo e quindi della gravità della patologia venosa di ogni singolo paziente. Occorre però tenere bene in mente che nessuna tecnica conservativa né chirurgica garantisce comunque di risolvere definitivamente il disturbo. Le varici sono, infatti, una malattia cronica che tende a evolvere e a ripresentarsi se non si modificano lo stile di vita e le condizioni che ne hanno favorito la comparsa (Sedentarietà, Obesità, Cure ormonali a base di estrogeni, etc).
Il trattamento con Scleromousse delle Varici si effettua in Ambulatorio con tempi di dieci-venti minuti, tramite iniezione di una mousse composta da aria e liquido sclerosante (Metodo di Tessari – a grandi o piccole bolle) senza necessità di anestesia.
L’esigua quantità di mousse viene iniettata tramite puntura diretta se la vena è visibile o ecoguidata in caso contrario provocandone la sua progressiva sclerosi e chiusura tramite infiammazione endoteliale indotta dal farmaco sclerosante senza determinare alcun rischio embolico né di altro genere.
L’effetto del liquido scleroterapico sul vaso venoso (flogosi chimica) è potenziato, infatti, dalla presenza della miscela gassosa che ha la funzione, allontanando il sangue dal tratto di vaso in un dato tempo, di permettere al farmaco scleroterapico di non diluirsi con il sangue e di agire perciò puro e su un vaso vuoto. Gli effetti del trattamento saranno immediatamente evidenti e potranno variare dalla parziale alla completa occlusione della vena interessata con un’unica seduta, rapida, sicura ed indolore.
Nei casi di una parziale guarigione della varice sarà possibile ripetere il trattamento a distanza di circa un mese dal precedente. In taluni casi, con vene di ampio diametro, il trattamento in più sedute (massimo quattro) sarà una possibile scelta per non correre rischi e per ottenere risultati ottimi anche dal punto di vista estetico.
Al termine del trattamento ambulatoriale che prevede solo qualche puntura indolore il paziente potrà tornare alle sue normali attività lavorative e di vita sociale con il solo obbligo di portare calze elastiche durante la settimana post trattamento e di assumere flebo tonici.
Il risultato che si ottiene con queste metodiche mini invasive e indolori è spesso simile a quello ottenuto con l’intervento chirurgico tradizionale senza per altro che al paziente sia praticata alcuna anestesia spinale o totale in sala operatoria, senza incisioni chirurgiche e garantendo viceversa recuperi post trattamento più rapidi anzi immediati.